E’ un mondo di fenomeni

Pier Luigi Bersani all’ h.1.22 circa della trasmissione      (link alla registrazione ) 

Pier Luigi Bersani ex Segretario Pd, ex Ministro per l’Industria, ex Presidente della Regione Emilia, attuale leader di Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista è intervenuto ieri sera, 8 gennaio 2019 , alla trasmissione di Bianca Berlinguer, #Cartabianca

Note ormai al pubblico italiano ed internazionale le sue polemiche con l’attuale governo sul caso ‘immigrazione’ .

E dopo aver esordito, prima ancora di iniziare l’intervista,  definendo l’attuale Ministro Toninelli, (che lo ha preceduto nella trasmissione),   un ‘fenomeno’, e tra le righe  come tutti del resto in Italia, e ancora  il Ministro dei temporali, citando una canzone di De Andrè, di cui tra l’altro ricorre il ventennale dalla morte,  ha ‘rubato lo spazio a Beppe Severgnini, collegato in video, per fare una domanda ben precisa:

Io vorrei sapere – ha detto Pierluigi Bersani – se siamo della serienon importa se è nero basta che sia perbene e rispetti le regole oppure della serie non importa se è perbene e rispetta le regole m’importa che è nero e non lo voglio”

 

Non mettere insieme il burro con la ferrovia. Dico a Salvini che la destra e la sinistra devono intavolare un dialogo vero. Abbiamo una questione sociale enorme

Insalata mista, pane burro e marmellata ed un bel viaggio in ferrovia

Bersani martedì 29 maggio 2018 su La 7

 

 

Vedremo se si troveranno questi Ministri tecnici, perché immagino  che per Cottarelli non sia facile cercare persone che accettino tutte le incompatibilità che prevede la carica di Ministro per una missione che dura, a quanto pare, qualche settimana o qualche mese e quindi aspettiamo domani

COSI’ PIERLUIGI BERSANI ieri sera su La7 intervistato da Giovanni Floris a diMartedì

L’intervista a Pier Luigi Bersani sulla crisi istituzionale in corso

Se facciamo un passo indietro o due passi indietro vediamo che alla fine è cominciato un po’ tutto con il Patto del Nazzarenocioè quando cominciò a fossilizzarsi l’idea che la dialettica in Italia è tra i così detti responsabilied i così detti nuovi barbari, l’establishment e l’ anti-establishment, diciamo gli apocalittici e gli integrati

Finchè stiamo in questo schema, a mio avviso, noi mettiamo l’Italia in una situazione pericolosa

Qui deve risbucare in qualche modo una dialettica tra destra e sinistra, se no andiamo dentro a degli equivoci dai quali sarà difficile venirne fuori.

E’ dal Patto del Nazzareno che è cominciato tutto, se ci fosse adesso l’Italicum, Salvini e Di Maio farebbero il Presidente della Repubblica , la Corte Costituzionale e via andando

 

  • LA COMUNICAZIONE FAZIOSA

Da lì son cominciati i diversi standard, via andiamo ci sono state per delle settimane titoli di giornali su un albero spelacchiato

FLORIS : Il simbolo della difficoltà di registrare la realtà da parte dei grillini

Bersani

Adesso c’è lo stesso scenario da parte opposta. adesso questi qui, in nome dell’ “anti” stan mettendo assieme il burro con la ferrovia, mettono assieme la flet-tax con il reddito di cittadinanza

La flet-tax è una roba di destra, cioè pensare ad un paese con una infedeltà fiscale endemica, con scarsissima propensione agli investimenti

 

E’ di sinistra il reddito di cittadinanza nella logica dell’inserimento

Crisi economica e crisi istituzionale sono legate

 

Bersani e l’erosione del capitale umano

Bersani e l’erosione del capitale umano

 

Uno Stato che ha il dovere di dire su quali obiettivi-Paese mette soldi e norme; impresa buona e lavoro buono che hanno il dovere di allearsi; Stato, lavoro, impresa che hanno il dovere di parlarsi“. –

E’ quanto ha scritto Pier Luigi Bersani sul Sole 24 ore in edicola l’8 febbraio u.s. (←link allo scritto)

Ma ha anche dichiarato tempo fa :

Un programma d’investimenti che consentano di accelerare le politiche sul lavoro, perché far ripartire l’economia non vuol dire immettere maggiore liquidità nel sistema ma vuol dire creare comunicazione tra fedeltà fiscale e detassazione”.

Comunicazione, interconnessione,  sembrano parole lasciate all’intuito più che alla logica. Vuol dire che ironia della sorte in un tempo forte mente tecnologizzato ed  interconnesso, registriamo un deficit di comunicazione reale

E’ evidente dunque che il male del paese Italia è principalmente un male sociale generato da una mancanza di coesione effettiva ed efficace. Molto dipende dalle scelte politiche e dagli indirizzi politici degli ultimi anni, probabilmente. Ma molto dipende anche e forse da un’assenza di governance delle innovazioni che pure si appalesavano già da tempo e vistosamente. Come se fossimo stati tutti presi un po’ alla sprovvista e trovati impreparati.

Il deficit della comunicazione reale è un male molto italiano ma  sappiamo essere strisciante e presente in tutti i paesi del mondo, anzi forse più avvertito ancora.

I ‘venti di guerra’ sono sempre stati anticipati nel Nord Europa e sono sempre giunti a noi attraverso una metabolizzazione tutta nostrana, che forse è anche il nostro antidoto ai sistemi corrosivi sociali,  la nostra salvezza.

Ma il deficit di comunicazione è comunque un male che mina alla base i meccanismi del dialogo costruttivo, rendendolo assolutamente nullo, vano.

In più si aggiunge la reazione uguale e contraria, e tentazione,  dei Capi di governo di paesi a forte caratterizzazione ideologica, di eliminare drasticamente gli accessi alle interconnessioni semplificate e di imporre simile schema restaurativo anche all’esterno, ovunque  provengano gli impulsi innovativi ed accelerativi

Quello della erosione del capitale umano è un fenomeno che si è manifestato principalmente in America ma poi via via si è diffuso : insomma il XXI secolo si caratterizza per la sostituzione di una generazione straordinariamente civica con una (i loro figli e nipoti) eccezionalmente meno integrata alla comunità in quanto vicinanza.  Piuttosto tendente ad una cultura di branco, omologante,  simile alle primordiali manifestazioni di gruppo degli esseri umani – il fenomeno delle baby gangs a Napoli ne è un vistoso e degradante esempio. E’ un problema di ‘sicurezza sociale’, come si diceva. probabilmente derivante da scelte politiche ed economiche. A rinforzare questa cultura di branco, piuttosto che di prossimità, è la cattiva interpretazione delle moderne tecnologie, delle comunicazioni continue attraverso strumentazioni – smartphone, tablet, pc – che annientano la prossimità, diciamoci la verità,  portando all’estremizzazione l’estraneità dell’omologazione

Insomma oggi l’erosione del capitale umano vuol dire che si tende più a rapporti di forma e schemi,  piuttosto che a rapporti di sostanza e partecipazione. Tutto ciò si traduce in una sorta di ‘freddezza’ sia dei meccanismi economici che relazionali. Come dice Bersani : non abbiamo più il fisico della democrazia

14 febbraio 2013
 

Erodere il capitale umano vuol dire anche erodere il capitale sociale

Altro fenomeno importante è la perdita di autorevolezza della politica, con lo svelamento di tutti i suoi aspetti più negativi e che, come un padre che perde autorità, genera una ironica e sarcastica ribellione all’esistente.

Di conseguenza, probabilmente la causa della depauperazione dei rapporti sociali è da ricercare  nel cambiamento della diffusione della ricchezza, nell’indebolimento della classe media e nell’aumentare delle esigenze delle classi più deboli e ‘basse’. Cambiano così stili di vita, educazione, modi di pensare e relazionare.

Una possibile interpretazione dell’erosione del capitale sociale per riduzione di impegno civico nel grafico elaborato

 

 

 

 

Bersani, il chiaro e lo scuro

Alla fine l’intesa non c’è stata ma un po’ più di chiarezza, questo sì.

C’è voluto Corrado Formigli, giovedì scorso 11 gennaio 2018,  a far Piazza Pulita   (←link) per fugare ogni dubbio : Bersani ed il M5S non si sono mai capiti pur volendo le stesse cose.

Anche quando si tratta dei 5 Stelle cerco di non essere fazioso, cerco di ragionare – ha detto Pier Luigi Bersani nel corso della trasmissione

… L’apertura maggiore viene da Bersani, però, bisogna dirlo.

Facciamo un sunto degli apparenti contrasti:

  • le lenzuolate di Bersani, non sono altro che l’esasperato ‘oltre il mercato’ dei pentastellati
  • l’esasperato e disperato ‘norme correttive di fiscalità progressiva’ di Bersani non è altro che la lotta ai privilegi dei 5 Stelle.

Potremmo continuare all’infinito. Tutta una questione di chiaro scuri. Ma andiamo alla trasmissione

 

BERSANI RISPONDE A GORI    (← link)

Bersani poi riguardo la situazione  politica  risponde :

Voglio bene a tutti ma riguardo gli appelli che provengono da più parti non riesco a convincerli di una cosa, cioè, che l’unità sia una gran cosa è come dire ‘viva la mamma’, chi può essere contrario… ma bisogna che mi si spieghi come mai si è creata una frattura così profonda nell’elettorato del centrosinistra, al punto che, prova provata dai fatti, da tre cicli elettorali, abbiamo visto tutti che se ci ammucchiamo e diciamo insieme ‘c’è la destra’ … non basta ! perché altrimenti mi spiegate come abbiamo fatto a perdere Genova? … abbiam fatto perdere La Spezia, abbiam fatto perdere Monfalcone, abbiam fatto perdere Pistoia… amministratori sempre stati di sinistra … , non si son convinti i portuali !  anche se arrivava la destra ! …. è lo stesso equivoco che fa dire che Liberi e Uguali fa perdere voti al Pd. NO! …

Anche qui, chiaro scuri …

E’ il problema delle relazioni politiche: le sottigliezze che fanno apparire il contrario della realtà

In basso, invece un esempio di netta frattura tra le idee politiche dei pentastellati con Bersani, ad esempio, ma non solo con lui: abolire il finanziamento pubblico vuol dire aprire la porta ai privati e quindi la creazione di ulteriori diseguaglianze.

Su questo punto, lo fanno di proposito o sono totalmente inconsapevoli ? ↓

 

 

Grasso, Bersani, Speranza, Civati per riprendere ‘gli imboscati’


“La sinistra ci dev’essere. Per combattere la destra regressiva bisogna rimettere nel campo le forze di sinistra e del centrosinistra che sono nel bosco e vogliono impegnarsi”. Dal Pd “è stata sottovalutata questa destra regressiva che si sta levando”. Lo dice Pier Luigi Bersani, arrivando all’assemblea della sinistra, commentando le parole di Walter Veltroni oggi in un’intervista a Repubblica.

 

 

Bersani a Renzi : “Le chiacchiere stanno a zero”

 

 

 

h. 17.35

“Maggiore sintonia con Mdp? Non lo so, bisogna vedere cosa dice sul resto”, ma “si sappia che le chiacchiere stanno a zero, adesso ci vogliono i fatti“.

Bersani, a Catanzaro, commenta le parole di Renzi alla direzione del Pd.

E dopo aver auspicato stamane un’ammissione degli “errori” fatti da parte del Pd dice:

“Non voglio dare giudizi senza aver ascoltato ma quando uno rivendica…”.

“E proprio non riesco a sentire che il Jobs act è stato un successo”, “non lo pensano milioni di italiani”, sostiene il leader Mdp.

 

Bersani : “il treno MdP è partito”

 

E’ arrivata l’estate, il caldo ormai si avverte in tutta pienezza, la siccità comincia a gettare le sue fosche ombre, molti i problemi che assillano gli italiani oltre l’afa incalzante.

Nel fine settimana lavorativa Pierluigi Bersani prova a gettare un po’ d’acqua, ma poi mica tanta, sul clima della politica, anch’esso piuttosto arroventato.

“Il treno è partito, è un’operazione importante, l’ultima chiamata per il centrosinistra per evitare la vittoria del centrodestra”.

 

Così Pier Luigi Bersani, parlando con i giornalisti alla Camera, parlando del neonato Mdp Articolo Uno che per la prima volta ha votato ‘No’ compatto alla Camera e al Senato, al cambiamento dei voucher, operazione che rilancia “un centrosinistra alternativo”.

“E’ ovvio che si necessita di parlare con il Pd e con il suo segretario – aggiunge l’ex leader dem – ma vorrei un patto  su un programma di netta discontinuità rispetto all’immediato trascorso e mi sia consentito dire che è difficile pensare che il testimonial del Pd  sia chi ha sostenuto in questi anni certe politiche”.

(fonte Ansa)

Bersani: un moderato rabbioso

Bersani: un moderato rabbioso

 

L’Italia ha bisogno di Movimenti e Partiti, mi auguro che i Cinque Stelle diventino questo

così Pierluigi Bersani esordisce nella puntata di ieri di Dimartedì su La7, intervistato da Giovanni Floris

E ha continuato:

Mi auguro che i Cinque Stelle  si carichino di responsabilità e di condividere queste responsabilità, che non pensino di far tutto da soli, di occhieggiare un po’ di qui un po’ di lì. Bisogna essere partiti di governo per fare i partiti oggi

La risposta è anche diretta a Di Battista che ha preceduto l’intervista di Bersani ed ha accusato il neo ArticoloUnoMdP – di cui Bersani è tra i leaders costitutori – di aver votato e continuare a votare le proposte del Pd renziano, anche dopo la scissione dal Pd

Per Bersani sarebbe distruttivo andare a votare prima del termine della legislatura ma non considera la cosa impossibile purchè la legge elettorale sia chiara anche se solleva qualche perplessità sul fatto che si dovrebbero fare le liste il 19 agosto in una situazione strabiliante che non ha precedenti

Leader…ship …

Per  Travaglio, intervenuto ad intervistare anch’egli Bersani, tutte queste formazioni politiche  che stanno nascendo non hanno alcun peso se non fosse per la presenza dei leader che stanno in piedi da soli

 Ma che alla fine per poter arrivare al governo devono scendere a compromessi e questa sarebbe l’unica alternativa credibile a Berlusconi e alla destra.

Per Bersani questa è fantapolitica ” Se vogliamo parlare di politica la mia proposta è un centrosinistra discontinuo che abbia  a cuore i temi del lavoro e dei diritti, sulla base di tre o quattro punti programmatici “ ha risposto mettendo in evidenza sanità, fisco e art.18, assicurando che non è vendicativo e non chiamerebbe mai i  5 Stelle in streaming.

Bersani è stato poi intervistato da Giannini che gli ha chiesto se per discontinuità intendesse ‘senza Renzi’

Per Bersani Renzi è il Segretario del Pd e basta ma gli parrebbe singolare che gli si potesse parlare di centrosinistra e  di Imu che venga pagata da chi ha soldi

BERSANI

Io da lontano vedo il popolo del Pd, che non è convinto delle politiche di Renzi, che non gli piace di stare nella palude, dopodiché credo che ci sia bisogno di una destra ma che sia civile. Sono un moderato rabbioso

La puntata integrale al link sottostante

Dimartedì del 6 giugno 2017

 

 

 

 

 

La questione del metodo

La questione del metodo

 

Ci piace che le cose vengano affrontate con serietà, perché di slogan e demagogia ci muore il paese  – così Pierluigi Bersani intervistato da Giannini e Pierluigi Ciocca durante la manifestazione di Fondamenta, in svolgimento a Milano

 

E a margine dell’incontro, intgerrogato dai media ha aggiunto :
“Il governo ha preso una decisione “sbagliata” sui voucher e su questo “deve stare molto attento. La cosa è seria sul piano del metodo democratico. Non mi piace fare minacce. Penso che ragioneranno. Ma avranno capito che su questo ci mettiamo di traverso”.

 

“Ho ritenuto sbagliata la decisione presa sui voucher, nel senso che non c’era bisogno di impedire i referendum – ha detto Bersani – si poteva benissimo marginalizzare all’estremo i voucher, riconducendoli alla cosa originaria e andare dagli italiani e dire: per noi va bene così, abbiamo riformato, abbiamo cambiato, diteci voi italiani se vi piace o no. Invece – ha osservato l’ex ministro dello sviluppo economico,  ministro dell’industria e commercio e ministro dei trasporti – si è sbaraccato tutto per paura del referendum. Adesso pare che si vuole intervenire con il decreto sui lavori occasionali senza neanche discutere con le forze sociali, ripristinando quello che il referendum ha cancellato. E ingannando chi ha raccolto le firme. Queste cose sono inaccettabili, prima che per il merito, per il metodo”.
La discussione in corso al Senato sulla manovra correttiva di bilancio – sostiene inoltre  la Cgil Sardegna – prevede l’introduzione di norme sul lavoro peggiorative in materia di voucher che stravolgerebbero il recente provvedimento legislativo approvato dal Parlamento ed il pronunciamento della Corte di Cassazione

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Acque agitate

Acque agitate

 

 

‘Basta con le invenzioni ad usum delphini, serve un sistema che funzioni, e non l’ennesima e pasticciata invenzione dell’ultima ora’.

Pierluigi Bersani stronca così il ‘Rosatellum’, la proposta di legge elettorale metà proporzionale e metà maggioritaria arrivata ieri dal Pd.

Gli risponde Ettore Rosato:

“La nostra proposta di legge ripercorre quello che abbiamo sempre detto ma la valutazione di Bersani è condizionata da una sorta di rancore verso Matteo Renzi e nulla ha a che fare con il merito”.

Ma Speranza (Mdp) chiude:

‘il Rosatellum non lo votiamo’.

E anche M5s è contrario:

“il Rosatellum e’ una truffa, inganna gli elettori”, dice Roberto Fico.

E slitta dal 29 maggio al 5 giugno l’approdo in aula della legge elettorale: lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo della Camera.

Con il Rosatellum “non si garantisce la governabilità, si lede la rappresentanza e si abbonda nei nominati. Insomma, siamo di nuovo all’eccezionalismo italico, siamo all’ennesima e pasticciata invenzione dell’ultima ora”.

Così Pier Luigi Bersani su fb stronca la proposta del Pd.

“Se ci fosse senso di responsabilità – scrive Bersani – si sentirebbe l’esigenza di presentare agli italiani ormai insofferenti un sistema che avesse già dimostrato di funzionare. Il Mattarellum davvero, oppure il tedesco, oppure il francese, oppure lo spagnolo o il portoghese o l’inglese. Qualcosa che esista insomma. Basta con le invenzioni ad usum delphini”.

“Sulla legge elettorale – evidenzia – ecco la mia personalissima opinione. Adesso che c’è il testo, nero su bianco, della proposta Pd temo che Prodi e Pisapia dovranno riconsiderare le loro pur cautissime aperture. Questa proposta non c’entra un bel nulla con il Mattarellum. Qui c’è una scheda sola, non due. Qui si allude non certo alla coalizione ma piuttosto a confuse accozzaglie a fini elettorali fra forze che il giorno dopo riprendono la loro strada”.